Casey Legler La prima modella che sfila e indossa abiti da uomo


Casey chi?” qualcuno si domanderà. Impossibile che non sappiate chi sia.

Casey Legler è nata in Francia nel 1977, figlia di un giocatore professionista di basket, ha trascorso la sua infanzia negli USA, per poi ritornare in terra natia.

Casey Legler | Sleek Magazine Issue MAN/BOY | Paul Mpagi Sepuya (Photographer)

È stata una nuotatrice, all’età di 19 anni partecipò alle Olimpiadi come atleta della nazionale francese, era il 1996.

Alle Olimpiadi ottenne buoni risultati piazzandosi decima nei 4×100 metri stile libero e 29sima nei 50 metri stile libero.

Fu la madre a farle intraprendere questo sport anche se Casey non amava nuotare, ma questo non fu per lei un ostacolo, perché aveva un fisico potente (altezza 188 cm) e determinazione che le consentirono di allenarsi duramente, raggiungendo risultati soddisfacenti.

La difficoltà era pagare un prezzo salato per essere sé stessa, per essere una donna con un fisico pazzesco e un abbigliamento non tipicamente da principessina.

Fu costretta ad allenarsi coi ragazzi e dopo il suo coming out le fu “consigliato” di utilizzare lo spogliatoio dei disabili per cambiarsi. Quanto può ferire una discriminazione come questa?

All’età di 21anni disse addio alla carriera sportiva, rinunciando anche alla borsa di studio che aveva in quanto atleta.

Casey Legler | 1996 (Photo L’Equipe) | Cass Bird (Photographer)

Dalle corsie di una piscina, passò alle corsie di un supermercato, perché doveva pagarsi gli studi.

Si trasferì a New York per inseguire il desiderio di affermarsi come artista e in questa città accadde qualcosa di unico.

La sua amica e fotografa Cass Bird inviò alcuni scatti di Casey all’agenzia Ford Models. Ebbene, quelli dell’agenzia (Emily Novak su tutti) rimasero talmente colpiti dal volto, ma soprattutto dalla personalità di Casey al punto che le proposero immediatamente un contratto come modello. Sì, avete capito bene, modello, non modella. Era la prima volta che accadeva nella storia della moda.

Casey accettò perché lo considerava parte dell’espressione del suo essere artista.

Altre donne hanno poi posato e sfilato in abiti maschili, ad esempio Elliott Sailors, Erika Linder, Rain Dove e molte altre (per fortuna), ma Casey Legler era l’unica donna assunta come modello in un’agenzia di moda.

Casey Legler | Modern Weekly (China) | Txema Yeste (Photographer), Tim Lim (Fashion Editor/Stylist), Ben Skervin (Hair Stylist), Tyron Machhausen (Makeup Artist), Barbara Pfister (Casting Director)

L’aver firmato questo accordo, le consentì di essere conosciuta come artista nel mondo e di raccontare la sua storia, la sua vita.

Su di lei è stato detto tutto e sono stati scritti tantissimi articoli, tra i quali vi consiglio quello del “The Guardian” che racconta il pensiero di Casey.

E poi il recente articolo di Vogue.

Non c’è nulla di nuovo da scrivere su di lei che non sia già stato scritto.

La sua storia è interessante, non tanto per quel contratto che in passato l’ha legata alle passerelle maschili, ma per la determinazione e il coraggio che questa donna ha avuto nell’affermare ciò che voleva essere: sé stessa e libera.

Nulla di ciò che ha vissuto lei, è forse così distante dalla storia di te che mi stai leggendo o dalle “Casey” che ho incontrato nella mia vita.

Donne come lei, persone così, mi colpiscono al cuore, perché grazie a ciò che sono e fanno, rendono un po’ più liberi tutti noi.

Grazie a Casey Legler, ma soprattutto grazie a tutte le “Casey” del mondo che lontano dalle passerelle e dai riflettori, fanno comunque la storia. Lottano a testa alta contro i pregiudizi e gli stereotipi, restando sé stesse, restando libere e spesso lo fanno inconsapevolmente.

Guardo Casey Legler, penso alle mie amiche, alla mia vita e intorno a me trovo altre “Casey”, certo, sulle loro storie non vengono scritti articoli dal Time o condivisi post suoi social, ma ciò non toglie che le loro vite siano altrettanto importanti e significative.


Credits foto in evidenza:
Le Monde M Magazine
Peter Lindbergh (Photographer)
Jean-Baptiste Talbourdet (Art Director)
Aleksandra Woroniecka (Fashion Editor/Stylist)
Odile Gilbert (Hair Stylist)

 

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